1° Giorno (12/6/2009 - Venerdì): Fiumicino -
Damasco
Sveglia alle 5, in macchina prima delle 6, arrivo a
Fiumicino prima delle 11. In coda al check-in con pullman di parrocchiani
che si recano in pellegrinaggio ai luoghi santi siriani. Sull'aereo, accanto
a me, c'è una ragazza rossa che ride in continuazione con la sua amica: il
loro programma prevede canti sacri e preghiere... la odio, non sta zitta un
secondo. E così ci ritroviamo all'aereoporto di Damasco con gli altri 8: da
Venezia, da Cles, da Cortina. Noi siamo i terroni. L'albergo è sontuoso,
lussuoso, marmoso. Il buffet non è malaccio.
2° Giorno (Sabato): Damasco - Bosra - Damasco
Si va a Bosra, città antichissima, ma rifatta dai romani. E'
tutta in basalto nero, così come il bellissimo vulcanello che ci fermiamo a
fotografare lungo la strada. L'anfiteatro a Bosra è meraviglioso. Il pranzo
è notevole. Al pomeriggio in giro per Damasco che non è un granchè. Giriamo
tra i vicoli della parte vecchia cristiana e strade sporche affollatissime.
Bella la Moschea e la sede del suck. Poi, morti di stanchezza, si torna in
albergo. La cena è la replica di ieri, ma un po' più abbondante solo perchè
c'è ospite il ministro delle finanze ad un congresso.
3° Giorno (Domenica): Damasco - Maloula - Palmira
La visita al museo di Damasco è interessante (peccato non si
possa fotografare, anche se un custode con una piccola mancia si farebbe
anche corrompere), bellini i vari reperti (ciotole, vetri, mosaici ecc.),
magnifiche le statue sopra i sarcofagi palmirini. Salutiamo Damascus alla
volta di una (quasi) inutile sosta a Maloula, la prima chiesa cristiana del
III sec. dedicata a San Sergio. Anche il piccolo wadi verso cui fuggi Santa
Tecla è suggestivo. Il paesino, che sembra siciliano, un po' meno. Si arriva
a Palmira, dopo una sosta allo splendido Bagdad Caffè, per gustarla al
tramonto sorseggiando un arak sulla terrazza dell'hotel. Hotel sontuoso con
colonne ed una splendida piscina.
4° Giorno (Lunedì): Palmira
I tempi qua sono rallentati, ci si trova alle 8.30 per poi
passare un'ora prima di poter entrare al tempio di Baal. Comunque Palmira
merita, vuoi per lo splendore delle decorazioni, per l'altezza dei
colonnati, per il colore delle pietrone, per la bellezza e l'originalità di
tutte le tombe (a torre, ipoogee, ecc.), per l'impatto visivo di tempietti e
capitelli, ma anche per l'oasi che la circonda. Un bagnetto in piscinanel
pomeriggio, esperienza unica, acqua di pozzo splendida anche se un po'
freschina, tra dune di sabbia in un sole cocente. Alle 18 si finisce la
visita interrotta per il caldo fino allo spettacolare tramonto sulle
montagne del deserto. Aperitivo davanti alle rovine e cena in hotel.
5° Giorno (Martedì): Palmira - Crac dei Cavalieri - Hama
Altro trasferimento, attraverso quella che chiamano la
"steppa", overo dune dure con ciuffetti di ispide erbette sterpose. Ovvero
un deserto. E' con sollievo che arriviamo sotto al Krak dei Cavalieri,
enorme fortificazione adattata dai crociati. C'è passato pure Riccardo Cuor
di Leone. Impressionante la grandezza delle pietre e la contorta estensione.
Da menzionare il pranzo, ottimo e servito dall'unico gay dichiarato in Siria
(forse) Fufù. Arrivo ad Hama nel pomeriggio: breve giretto a piedi
(osservati con ilarità e curiosità dei locali molto devoti) per ammirare le
Norie, specie di mulini di legno per alzare l'acqua dell'Oronte fino agli
acquedotti della città
6° Giorno (Mercoledì): Hama - Apamea - Ebla - Aleppo
La piana che attraversiamo è fertile. Apamea è una sorpresa:
un lunghissimo colonnato corinzio, con 3/4 della città non ancora scavata
dai belgi. Bellissimo. E' con una certa delusione quindi che giriamo tra le
rovine di Ebla, di cui ben poco è stato portato alla luce e già si sta
disfacendo. Ma ecco un'altra sorpresa: Samaan, il santuario di San Simeone,
lo stilita la cui colonna è ridotta ad un gnocco in mezzo ad uno splendido
chiesone bizantino completo di battistero monumentale poco distante. Tra le
frenate, accellerate e rischio di incidenti continui, arriviamo ad Aleppo.
7° Giorno (Giovedì): Aleppo
Finché non picchia il sole ci si arrampica per i cunicoli e
le scalinate della Citadel, dove gli ambienti del principe sono austeri ma
iper-confortevoli. Poi veniamo abbandonati in un suk dell'artigianato locale
per turisti, dove tutti (finalmente anche noi) compriamo qualcosa. Poi nel
suk locale. Dopodichè ci aggiriamo per la zona armena, greca e maronita,
dove visitiamo la chiesa armenadei 40 martiri con quadri molto interessanti.
Il ristorante dove pranziamo, il Sissi, è il migliore della città. Al museo
ammiriamo gli antichissimi ritrovamenti (ittiti compresi) dal 10.000 A.C. al
X sec. A.C. Molto belli! Cena fuori programma al ristoranti pretenzioso
visto ieri sera (spesa con vino 9 euro a testa).
8° Giorno (Venerdì): Aleppo - Fiumicino
E si parte... per tornare a casa
Oria Zanzi
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