1° Giorno (25/12/2002) Natale
Visita ai parenti e poi partenza! Pranzo di Natale (sic!) in
Autogrill, che tristezza... Nessuno in giro, siamo in aeroporto con un'ora
di anticipo. Regalo: due zainetti modello zampognaro, del tour operator.
L'aereo è pieno, ma proseguono quasi tutti per la Thailandia. La cena è
tristolina (ah, la Lauda Air), ma per fortuna ci hanno omaggiato di due
panettoncini. Notte abbastanza tranquilla.
2° Giorno
Arrivo alle 10 circa (ora locale), cioè le 4 nostre. La
nostra guida si fa chiamare Franco, perchè il nome originale è
impronunciabile. Siamo circa una quarantina e saliamo sul pullman più bello
della Birmania. Dalle 11 alle 13 un po' di riposo in albergo (un Nikko) e
poi a mangiare in un ristorante tipico, il Green Elefant, dove ci hanno
portato di tutto un po'. Molto birmano. Pomeriggio alla Pagoda d'oro a
rimirare i riflessi del sole al tramonto sull'oro delle cupole. Cena in un
ristorante super-mega con spettacolo di balletti e musica locale. Musica
semplice, balletti non ricercati e costumi divertenti.
3° Giorno
Sveglia alle 4 e 15!!! In aeroporto! Ho dimenticato di
citare la nostra mascotte, un anziano tutto storto e casinista, che sembra
un Troll. Pazzesco: puzza, è un po' pazzo e nessuno lo vorrebbe vicino.
Vestito come un barbone, gira con un sacchetto di plastica come valigia da
cui puntualmente cade qualcosa (ieri in aeroporto non trovava più le foto
per il visto). Una signora, impietosita, gli ha regalato uno zainetto, ma
lui ha detto che a casa (ha una casa?!?) ne ha una collezione. Potrebbe fare
coppia con una signora da sola, adatta anche per l'età, ma lei occupa sempre
la sedia libera al suo fianco con la borsa per impedire di averlo vicino!
Volo alle 6.30 con un ATR 42 (considerato qua il più sicuro!!!) e arrivo a
Bagan. Sul giornale internazionale in inglese c'era la foto del nostro
gruppo (siamo dei VIP) all'arrivo a Yangon! Ed ecco Bagan, bellissima
dall'alto di un vecchio monastero, da fiaba... E il mercato locale a pochi
chilometri, colorato e puzzone... E la pagoda d'oro... La piana è
spettacolare! Poi visita alla fabbrica del legno laccato (souvenir e
regalini alle operaie). Poi pranzo in un bel posto sulle sponde del fiume
(incontro con l'ex ministro dell'istruzione Berlinguer anche lui in
viaggio). C'è gente nel gruppo già stufa di vedere stupa (!?!), ma cosa sono
venuti a fare in Birmania? Pomeriggio a contemplare templi vari, poi,
infine, il tramonto sul tempio più alto. La pianura è indimenticabile con
tutte quelle pagode. Alle 19.15, come aperitivo, un terribile spettacolo di
marionette seguito da cena poi a letto alle 21.
4° Giorno
Notte semi-tragica. Ieri Franco ha rischiato l'ammutinamento
per via di questi orari. Partiti sul pullman bello, grande e comodo. Dopo
poco più di un'ora si fora. Tutti sull'altro pullman. Poi ci fanno notare
che con noi si era diventati 13 a bordo. Alla prossima sfiga, pensiamo, ci
buttiamo giù dal pullman. Giornata tediosa, sballottati come sassolini sulle
buche della strada, ma, almeno, al Popa riprendiamo possesso del pullman
bello. Finalmente birra a pranzo! Con contorno del suonato (ha 67 anni) a
capotavola... Arrivo al Novotel con in previsione una serata normale. Cena
al ristorante cinese (schifezzine, schifezzine...).
5° Giorno
Gesubè = Grazie, Mingalabà = Buongiorno.
Lauta colazione. Dormito benissimo stanotte! Sosta al Palazzo reale (le
mura) dove abbiamo visto girare uno spot pubblicitario per un cantante.
Franco si è innamorato della "modella" dello spot e non voleva più venir
via. Poi visita a Amarapura con lo spettacolo della colazione dei monaci
(oltre mille!!) Giretto per le loro abitazioni. Indi tutti sul ponte di Tek!
Acquisti vari... Visita alla fabbrica di tessuti dove invece, solo noi, non
abbiamo comprato nulla. Pranzo classico, ma con un pollo ruspante
buonissimo. Poi a vedere il Buddha d'oro e pietre preziose. E via al
convento di legno, bellissimo, elegante e strabiliante. Corsa corsa corsa al
fiume a vedere il tramonto; arrivati troppo tardi, ma l'atmosfera era
impagabile. Brume misteriose, caciara di bambini, zattere e palafitte, la
sera che si avvicina, tronchi di legno pronti per prendere la via del fiume.
Così come era molto bello l'angolo di fiume visto stamattina. E suggestivo e
fuori dal mondo il paesaggio in cui era immerso il ponte di Tek, U'bein.
Bello! Rovinato giusto dalla tappa successiva, uno store di marionette e
ciarpame vario. Cena all'ennesimo ristorante Green Elefant: menù sempre
uguale. Unica novità serale: si mangiava fuori. Brrrr.
6° Giorno
Sveglia alle 5 e 45. Partiti per l'aeroporto alle 6 e 45.
Volo per Heho alle 8 e 50. Arrivo alle 9 e 30. Massaggiatori salgono sul
pullman a dispensare massaggi in attesa delle valige. E si parte. Strada
pessima come al solito, ma meno tortuosa del previsto. Sosta in un paio di
mercatini/villagetti per piasciatelle varie e acquisti (noi nulla. mai!). E
via. Il paesaggio è bellissimo, ha ragione Franco a dire che sembra una
piccola Toscana, ma poiché la terra è rosa, è pure più bella. Risaie, terre
arate, frutteti, persino vigneti, ficus giganteschi e alberi di mango
prodigiosi, coltivazioni con fiori... che bello e che bella luce. Il pranzo
è stato persino un po' più originale del solito. Poi a Pindaya eccoci alle
grotte con i 9000 Buddha rivestiti d'oro. Moooolto suggestivo. Lì abbiamo
rischiato di perdere Quasimodo (o Igor, o il Troll, o SuperMario che di dir
si voglia). Visita ad una fabbrica di ombrelli di carta e legno (un dollaro
cadauno). Nel frattempo il numero dei nostri souvenir è aumentato. Altro
giro altro gioco. Si torna indietro e si arriva all'albergo Hu-Pin sul lago
Inle alle 19.30! Accoglienza della banda cittadina, tutti gli onori agli
italiani! Sempre molto carini. Dopo la grande festa ecco la cena. Pezzi
forti: l'avocado, gli spaghetti al pomodoro. Pezzo commovente della
giornata: l'accoglienza di una scuola elementare, alla mattina, con
esibizione di disciplina e coro. Noi abbiamo ricambiato con "Fratelli
d'Italia"!
7° Giorno (31/12/2002) Ultimo dell'anno
Raggiungiamo su motolancia quelli che erano partiti prima
per la visita al mercato galleggiante. Dopo canali vari, ecco il placido
lago. Rematori con la gamba, reti a cesto conico e orti galleggianti. Poi
ancora in un canale costeggiato da alti alberi, sembrava Apocalypse Now.
Spese al mercatino. La gente sorride sempre, i bimbi salutano con la manina,
e ci sono degli scorci, tra palafitte, barche e verdura galleggiante,
davvero unici. E poi ecco la sorpresa: antichi stupa in rovina tra una
smilza ma sufficiente vegetazione. Essendo vicini alla Tailandia, lo stile
ricorda molto quello cambogiano. Fantastici. Anche il pranzo presentava
qualche variazione sul tema (un maleodorante pesce...). Belli i telai e poco
più che accettabile la sosta delle sigarettaie. Ed ecco i gatti salterini:
in un bel convento su palafitte con interno suntuoso e ricco di Buddha
dorati, alcuni monaci fanno saltare placidi e sani mici in un cerchio.
Tramonto come da manuale. Ritorno quasi al buio dopo una giornata passata
tutta all'aperto. "Cenone" di San Silvestro alle 21. Spettacolo di danza
alle 22. Fuori, col freddo fa!!! Poi Franco ha fatto partire alcune piccole
mongolfiere, in una delle quali abbiamo messo bigliettini con un desiderio a
testa. Nonostante il falò, siamo andati a letto alle 23, senza aspettare la
mezzanotte.
8° Giorno
Freschi e pimpanti dopo 6 ore di sonno continuato (un
lusso!) si va! Il tempo non è dei più belli e l'aria ha quella umidità a cui
per un paio di giorni ci eravamo disabituati. Il caos della capitale (oggi è
giorno di festa) ci urta un po', ma oggi va così... Il volo è stato breve,
ovviamente, e ci possiamo permettere un tuffo in piscina, nonostante l'acqua
sia freddissima, prima di ripartire per il pranzo al Sandy. Lì hanno
alterato tutti i prezzi segnati sul menù poiché eravamo in una saletta
privata con l'aria condizionata (?!?). Poi giro al mercato grande, indi foto
alla Pagoda Sule nella vecchia zona coloniale, visita al "mitico" hotel
Strand, incursione in un negozio di gemme preziose (sic!) e, dulcis in fundo,
mercato di chinatown. Lì non abbiamo colpito, innervositi dal fatto che
erano già le 19. Cena alle 21 in un ristorantino di cucina di Hong-Kong.
Scambio di indirizzi e via a letto, quasi a mezzanotte!
9° Giorno
Dopo una colazione abbondantissima (presente la confezione
breakfast box che danno sulla Yangon Airways?) è iniziato il travaglio del
ritorno. Il free shop di Pukhet non era proprio il massimo (prezzi in baht e
mancanza di firme tarocche) ma per fortuna abbiamo dovuto aspettare poco.
Vari film hanno "allietato" un tempo in aereo complessivamente di 14 ore, un
bel po' del quale passato triturati dal corpiciotto di Ilaria (il peggior
incubo che un non-genitore possa vivere) che voleva vedere i film seduta sul
nostro bracciolo. Ma siamo sopravissuti.
Oria Zanzi
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