1° Giorno, (13/7/2012) Bologna-Ancona-traghetto-Split
Domanda: perché noi dobbiamo essere al checkin del porto
almeno 2 ore prima della partenza e la polizia per il controllo passaporti
apre un'ora prima, obbligando tutti ad una inutile fila immobile sotto il
sole di un'ora? Nessuna risposta!
Comunque il catamarano pimpante ha fatto il suo dovere. Il
pasto è stato quasi dignitoso. L'arrivo a Split è stato traumatico (avevo
perso l'interfono, poi ritrovato). L'albergo (Villa Pazibat) è su una
baietta poco distante, con piattaforma cementata sul mare. Bagnetto. Poi
visita a Spalato, meravigliosa. Lastre bianche, palazzi veneziani, volte e
capitelli, balconi e blasoni sulle porte. Campanili e Diocleziano, stradine
e negozi, americani a iosa (cosa ci fanno qui?!?). Cena di buon pesce in
vicoletto locale.
2° Giorno, Split-Hvar
Caldone. Colazione con pane e marmellata. Poi una
terrificante statale sulla costa con continui paesini e traffico
congestionato gestito da vigilesse di 16 anni vestite da tenniste. Alle
12:00 traghetto per l'isola di Hvar. Attraversamento dell'isola (80 km) tra
pini nani, mirto, lavanda. In mezzo al nulla. Poi si arriva a Jesla,
grazioso paesino su insenatura tranquilla, con uno splendido camping e acque
blu. Trovare la nostra camera a Hvar è stato arduo (le case sono costruite
in modo da soffocarsi l'una con l'altra), ma ancora più arduo è dormire "A
Casa di Elisa". Senza condizionatore, si muore. Un tuffo in una micro
insenatura e poi via! alla scoperta della città, tra porticcioli, yacht,
chiesone, baretti e ristoranti. Bella darsena. E "Bepo" ci accoglie con
petto di pollo al riso e gamberetti.
3° Giorno, Hvar
Notte atroce, a porte aperte, tra mille rumori (cicale,
motorini, le vicine che tornano alle 3 e guardano la tv per un'ora, rondini
impazzite, ecc.). Ma si sopravvive dormendo dalla parte dei piedi. Ma la pur
triste colazione (nescafè e biscotti) sul terrazzo diventa un piacere. Alla
ricerca di un'altra spiaggetta, scopriamo un'insenatura
particolarmente comoda per il bagno (non certo da raggiungere, dati i
gradini...). Spuff!!! Pranzetto sulla terrazza con yogurt, birre e coni
gelato. Poi sonno sudoroso alternato a itinerari dei prossimi giorni. Giro
turistico della città: chiesine deliziose, viuzze strette, edifici e luce
del tramonto. Cena al "Dalmatino" molto buona. Caldo, caldo impietoso, caldo
da grondare.
4° Giorno, Hvar-Monstar
Altra notte abominevole, con musica da discoteca
zumpa-zumpa-zumpa a sole pieno. Finestre e porta aperte per fare corrente.
L'attraversamento dell'isola è talvolta ombreggiata. L'approdo è caldo. Il
paesaggio nell'entroterra, tra laghetti e curve dolci, è caldo. Poi arriva
il vento della valle della Neretva, ma la Bosnia-Erzegovina si rivela
accogliente, la gente di Mostar si fa in quattro per aiutarci a trovare il
B&B Shangri-là, che è irrintracciabile dato lo sconquasso di case
sparacchiate e semi distrutte sulla Mareshala Tito (lo stradone che
costeggia il fiume). Il B&B è stupendo, la città anche. Lastricata, con
varie cicatrici, minareti e campanili. La gente è gentile. Alla sera, andati
via i turisti giornalieri, sulle 19, il posto diventa incantevole. I
ciottoli, le moschee, quel ponte e quel bazar, i cortiletti e i tetti, con
quei lastroni chiari, sono uno spettacolo. Nonostante il vento feroce,
riusciamo a mangiare in un posto tipico, con tanta carnona.
5° Giorno, Monstar-Sarajevo
6° Giorno
7° Giorno
8° Giorno
9° Giorno
10° Giorno
11° Giorno
12° Giorno
13° Giorno
14° Giorno
15° Giorno
Oria Zanzi
|