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Arrivati a Riva del Garda si lascia il Lago di Garda e si imbocca la strada che attraversa Varone, dove l'attrazione è costituita dalla cascata del torrente Varone, che ha formato un originalissimo ed affascinante orrido dell'altezza di circa 100 metri. Proseguendo si raggiunge Tenno (castello dei XII secolo) e a nord del paese, in località Ville del Monte è possibile effettuare una deviazione per Canale, borgo dalle caratteristiche medioevali, meta di artisti e in particolare di pittori. Da Ville del Monte si raggiunge il Lago di Tenno e si prosegue per Passo Ballino (m. 763); in lenta e agevole discesa fra prati e boschi, dai Passo Ballino si giunge a Fiavè. Vi consiglio di soggiornare allo splendido Hotel Villa Luti e di cenare nel loro salone. La zona riveste importanza archeologica per gli importanti ritrovamenti palafitticoli in località Torbiara. Qualche chilometro ancora, per le Terme di Comano, la fonte termale (con annesso stabilimento per la cura delle malattie della pelle) più famosa dei Trentino. Poco distante dal complesso delle Terme di Comano, ci si trova al bivio per Molveno e Andalo: della prima località si ricorda il Lago di Molveno posto a 873 m. s.l.m., cantato anche dal poeta Fogazzaro. Sulla via del ritorno si ripercorre il tragitto fino al bivio imboccato in prossimità delle Terme di Comano: da questo punto in poi si scende verso Sarche per la Valle dei Laghi, tipica per il "vin santo" (prodotto con uva moscata essicata); tappa obbligata al Lago di Toblino (m. 258) e al suo castello (di origine romana, il suo primo nucleo è del 201 d.C.) e poi su verso la Valle di Cavedine. Percorsa la Valle di Cavedine, tra campi coltivati e fugaci apparizioni di monumenti storici (Castel Madruzzo, sulla sinistra di chi percorre la valle da Padergnone verso Cavedine), si scende verso la Valle del Sarca e si raggiunge Drena: il Castello locale, recentemente restaurato, merita di essere visitato. Una strada ampia e panoramica vi conduce sino al bivio per il Lago di Cavedine; anche questo piccolo specchio d'acqua, diverso dai precedenti ma altrettanto interessante merita una visita: lungo soltanto 2,5 km., profondo 50 m., ospita sulle pietre delle sue rive l'Hyssopus Officinalis. Si torna sulla statale Gardesana, attraversando le Marocche: il paesaggio "lunare", che caratterizza il maggiore scoscendimento di tutto l'arco alpino, è ricco di suggestivi scorci sulla Valle del Sarca. Al termine delle Marocche ci attende la campagna di Dro, ricca di susini. Si ritorna verso il Garda attraversando Arco: già dalle campagne di Dro si può scorgere l'inconfondibile rocca su cui è abbarbicato il Castello di Arco.
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